sabato 29 novembre 2008

Aniello Scannapieco

L’atelier - Libreria LIBERIS
Salerno. Via Michele Conforti, 9
tel /fax 089 8456730; 349 5662427
e-mail: feliceturturiello@hotmail.it
Titolo Evento: La Maschera bianca della morte
Data vernissage: Sabato 20 Dicembre 2008
Data chiusura: 10 Marzo 2009

Genere: personale mini-antologica, arte contemporanea
Orari apertura mostra: dal lunedì al sabato 10:30/13:00 – 17:30/20:00
Ingresso LiberoVernissage: ore 18.00

Artista
Aniello Scannapieco.
Residente a Salerno
Info: 339 1665459
anix71@yahoo.it
link: http://www.artmajeur.com/?go=user_pages/display_all&login=anix71

Curatore
Felice Turturiello

Direzione Artistica
Alex Cuomo

Una mostra antologica dove l’artista crea e si confronta sul tema della solitudine e della morte, secondo il proprio stile e la propria differente poetica sviluppatasi nel tempo. Un tema che spazia dalla pittura all’incisione, alla ceramica.


Aniello Scannapieco La Maschera bianca della morte – Dalla Pittura al Concettualismo.


L'osservazione delle mie opere nasce analizzando la comunicazione quotidiana che mi offrono i media e che influenzano il mio comune vedere, ed ho come obiettivo quello di sottolineare la crisi del linguaggio di oggi e soprattutto dell’osservazione.
Guardare oggi è difficile com’è raro trovare chi guarda realmente proprio perché, l’uomo essendo sottoposto ad assimilare passivamente continue informazioni visive non ha più il suo tempo biologico a sviluppare l’autocritica, e quindi ad agire criticamente agli stimoli.
Così si corre il pericolo di correre verso l’automatizzazione, la massificazione, l’omologazione; di crearci in esseri privi di diversità (utile al progresso) e privi di coscienza.
Mi sono reso conto della difficoltà che si affronta quando bisogna guardare realmente, specialmente quando non si è predisposti ad un impegno psichico; ed anche se uso un messaggio ben mirato per sottolineare ed attrarre l’attenzione, la difficoltà è evidente.
“La produzione creativa” è un espediente utilizzato per creare le condizioni spazio-temporali idonee per una auto riflessione mediante il rapimento psico-sensoriale. Essa mira a modificare lo stato “normale” della coscienza e compie il tentativo di stimolare la curiosità per aprire un varco nell’ossidata e impenetrabile corteccia “dell’ immacolato” mondo personale.
Le opere ora non sono più un mezzo meccanico utilizzato per un’utilità ma diventa essa stessa un’entità, un presenza che possiede una coscienza, una presenza che comunica non solo verso l’esterno ma anche a se stessa creando un circuito chiuso. Contemporaneamente protagonista e spettatore; simultaneamente una sola entità e varie presenze.